World TableTennis di Budapest 2021
Si è appena concluso il World Table Tennis di Budapest 2021.
Un torneo molto interessante dal punto di vista tecnico, che ha visto giungere alle semifinali quattro giovani giocatori: Ort di anni 25, Polanski di anni 23, Dang Qiu di anni 25 e Moregard di anni 19.
Più di tutti, si è distinto il giovanissimo Moregard per la sua crescita sportiva negli ultimi due mesi. Lo stesso Moregard era già vincitore dei campionati assoluti svedesi in finale contro Anton Kallberg (per dovere di cronaca è necessario evidenziare che quest'ultimo, con il Borussia Dusseldorf, ha siglato il punto decisivo nella finale di Champions League contro il SAarbruken). Moregard ha sfoggiato un solidissimo block e un diritto fuori dal comune. Auspico che, nel giro di pochissimo tempo, saprà consolidarsi come top player di caratura internazionale.
L'Italia ha partecipato con Debora Vivarelli, purtroppo sconfitta al primo turno dalla croata Surjan, Giorgia Piccolin, autrice di una bellissima vittoria contro la cilena Vega e sconfitta agli ottavi di finale dall'indiana Batra, e infine Niagol Stoyanov che è riuscito a raggiungere i quarti di finale arrendendosi solamente al tedesco Dang Qiu. La prestazione di N. Stoyanov è risultata molto importante per l'italiano perché gli ha permesso di conquistare 70 punti preziosissimi per la classifica mondiale.
E' doveroso fare alcune riflessioni in merito. Partecipare a questi tornei è molto costoso, motivo per cui le singole federazioni selezionano accuratamente le gare a cui partecipare e scelgono con parsimonia gli atleti che ritengono più meritevoli.
A Budapest i nostri giocatori sono scesi in campo con magliette dei propri sponsor personali lasciando pensare che per l’occasione, si siano autofinanziati, in tutto o in parte, la partecipazione alla competizione.
Ne consegue che diventa fondamentale, per i giocatori che ambiscono a competere a livello mondiale, non solo raggiungere un discreto livello tecnico, ma anche poter contare su risorse economiche che consenta loro la partecipazione ai World Table Tennis.
Non è un problema per i giocatori di prima fascia, finanziati dalla nazionale o per chi gode dello stipendio delle forze armate. E' più difficile per tutti quei giocatori che non possono contare sul supporto federale e su ingaggi consistenti. Non è un caso che i nostri tre giocatori scesi in campo al WTT di Budapest siano tutti e tre arruolati nei corpi armati.
Il lato positivo di questa sfida impegnativa è che se un giocatore decidesse di partecipare a un torneo autofinanziandosi, avrebbe una spinta motivazionale maggiore dando l’anima per veder ricompensato il proprio impegno, sia sportivo che economico.
Resto fermamente convinto che nello sport in genere, e in particolare nel tennistavolo, la voglia di crescere debba essere ricercata dentro di sé; un giocatore dovrà sempre trovare nuovi spunti, nuovi stimoli, nuovi traguardi con proprie risorse puntando al miglioramento degli allenamenti, alla partecipare e vittorie delle competizioni ecc...
In un'ottica di progressione sia tecnica che tattica, non si potrà prescindere dalla guida di un Coach.
Un allenatore in grado:
- di insegnare un tennistavolo di alto livello;
- di trasmettere chiavi di lettura dell'avversario;
- di spiegare come effettuare in modo vincente i colpi e come costruire una propria strategia di gioco.
L'alternativa è molto rischiosa. Anni di allenamento senza riuscire ad esprimere a pieno il proprio potenziale. Per gli atleti più ambiziosi fortunatamente sono disponibili in rete diversi filmati, riguardo la tecnica e la tattica del tennistavolo nazionale e internazionale, che si consiglia fortemente di consultare e approfondire.
Nei prossimi articoli analizzerò quella che è stata la progressione tecnica di alcuni dei giocatori italiani più conosciuti.
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Alla prossima
Francesco Manneschi
-scritto per TennisTavolo Legend-
Ringraziamo Niagol Stoyanov e Giorgia Piccolin per la foto.