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2023 l'anno che verrà

L’anno 2023 appena iniziato si preannuncia come lo spartiacque definitivo tra il tennis tavolo come lo conoscevamo e quello del futuro. A fine maggio ci saranno i campionati mondiali a Durban in Sudafrica e l’anno prossimo i giochi olimpici a Parigi. L’ammissione a queste due competizioni passa necessariamente dalla posizione del giocatore nella classifica mondiale: 128 posti per i mondiali e una sessantina per le Olimpiadi, a cui ci si può qualificare anche attraverso alcuni tornei specifici. Il calendario è pieno di tornei  WTT che si svolgono anche in paesi lontanissimi dall’Europa, come il Sudafrica o il Nord America.

Chiaramente i giocatori di tutto il mondo saranno completamente assorbiti dalla ricerca spasmodica dei punti necessari per occupare quei posti in classifica che gli permetteranno di partecipare alle manifestazioni più importanti. Al momento attuale i giocatori cinesi dominano le classifiche, in conseguenza del fatto che hanno dominato tutte le gare più importanti: Fan Zhendong, Ma Long e Wang Chuqin i primi tre posti.

Per quanto riguarda i giocatori europei, qualche giovane si sta affacciando alla ribalta mondiale, ma come abbiamo visto ai campionati mondiali under 19, con una finale tra due cinesi il dominio è ancora completamente asiatico.

Il primo torneo dell’anno incomincerà martedì 10 gennaio a Durban, a 14 ore di volo dall’Europa, assegnando 400 punti al vincitore. L’impegno per tutti i giocatori, e soprattutto per i loro allenatori, a soggiornare settimane intere fuori casa sarà massimo, ma solamente i più forti potranno  godere di tutti questi sacrifici. Anche i giocatori italiani dovranno partecipare a questo tour de force se vorranno avere la soddisfazione di una classifica valida a strappare il pass ai mondiali:  per loro sarà intensissimo, considerando i vari impegni con le squadre di club.

A settembre ci saranno i Campionati europei a squadre e l’Italia dovrà affrontare gli spareggi per qualificarsi. A questo punto sarà obbligatoria la definizione di una squadra all'altezza di permetterci di partecipare alla competizione europea, considerato che già non abbiamo partecipato ai Mondiali a squadre e nemmeno alle Olimpiadi. Probabilmente dovremmo ancora stringere i denti per qualche anno, prima di avere nuovamente i nostri top 100...e chissà magari anche top 50! La strada è segnata.

Chi decide di acquisire quel bagaglio di conoscenze necessario per emergere a livello internazionale, deve obbligatoriamente varcare il confine per trovare la collaborazione di Allenatori di alto livello che sanno perfettamente come programmare la preparazione di un top player. In effetti è sufficiente un confronto di qualche minuto con un esperto oltre confine per capire che parliamo lingue diverse, sportivamente parlando! Ad esempio: per l’Ungheria c'è l’allenatore di Lakatos che sa spiegare alla perfezione il colpo del rovescio. Per l’Austria c'è Gardos insegna egregiamente i migliori servizi, come possiamo citare lo Zar Samsonov per chi vuole eccellere nella risposta al servizio. Certamente la sensibilità del tocco di palla resta una caratteristica personale del giocatore, ma conoscere precisamente la tecnica mette in condizione l'atleta di saper esattamente cosa e come fare, rispetto a quei pongisti che varcano il palcoscenico internazionale con ancora troppi dubbi su come rispondere a un determinato servizio!

 Diamoci da fare, bisogna studiare e allenarsi duramente, perché senza le giuste conoscenze non si va molto lontano!

 Buon 2023 a tutti.

 Maestro Manneschi
 per TTLegend

(foto worldtabletennis.com)